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Isoperistaltic Jejunal Loop Interposition after Total Gastrectomy for Gastric Cancer in Patients with Familial Adenomatous Polyposis

  • Zuin, Matteo;Celotto, Francesco;Pucciarelli, Salvatore;Urso, Emanuele Damiano Luca
    • Journal of Gastric Cancer
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    • v.20 no.2
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    • pp.225-231
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    • 2020
  • Gastric cancer is a rare condition affecting patients with familial adenomatous polyposis (FAP). The mainstay of treatment is total gastrectomy. Since duodenal cancer is the most common cause of death after total colectomy in FAP, endoscopic surveillance for duodenal cancer is mandatory. Here, we describe the use of an isoperistaltic jejunal loop interposition technique to reconstruct the digestive tract after total gastrectomy in 2 patients with FAP. There were no early or late complications. Both patients are still alive and in good clinical condition. They did not experience weight loss or symptoms of dumping syndrome. Duodenal endoscopic surveillance after this technique was easier than after the classical Roux-en-Y reconstruction. Hence, regular follow-up was possible for both patients.

Studio sulla letteratura femminista in Italia in Elsa Morante (이탈리아 페미니즘 문학연구 -엘사 모란테를 중심으로-)

  • Kim, Hyo Jung
    • Lettere Italiane
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    • no.37
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    • pp.31-72
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    • 2012
  • In questa tesi ho focalizzanto sui due romanzi di Elsa Morante: Menzogna e Sortilegio e L'isola di Arturo, riferendo i fenomeni generali delle narratrici italiane. Le scrittrici si sono limitate a scegliere i temi e i sentimenti dei personaggi nell' ambiente sociale in cui si prevalgono i valori della famiglia patriarcale. Quasi tutti i personaggi dei romanzi di Morante sono figurati dall'esperienza propria della sua vita. Specialmente la protagonista della Menzogna e sortilegio, Elisa si identifica della Morante. La fantasia di Elisa ci esprime il sogno non realizzato dei suoi genitori. Arturo è preso dal velo fantastico di Maia, vivendo felicemente nell'isola di Procida. Questo mondo illusorio è quello psicologico creato dall'autrice e fa raggiunre alla vita totale dei suoi abitanti. In questi due romanzi ho messo in rilievo il mondo immaginario e letterario di Elsa Morante: nel primo romanzo, quello creato e ricordato da Elisa, nel secondo, quello infantile ricordato dalle memorie di Arturo. In questo mondo irrazionale i nostri personaggi possono trovare riposo dimenticando il dolore reale e ottenendo la totalità esistenziale, di cui parla Georg Luckás nel La teoria del romanzo.

Studio sulla regia di Strehler -Sulla regia de I giganti della montagna- (스트렐러의 연출론 연구 - I giganti della montagna 의 시대별 연출 -)

  • Jang, Ji Yeon
    • Lettere Italiane
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    • no.27
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    • pp.155-169
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    • 2009
  • Al centro dell'interesse di Strehler ci sono sempre l'uomo e le sue azioni, e l'uomo e la posizione del teatro. Inoltre, nei suoi teatri vengono alla luce i rapporti che interessano l'uomo e la societa', l'uomo e se stesso, l'uomo e la storia, l'uomo e la politica. Strehler interpreta sempre i testi prendendo in considerazione la contemporaneita' e completa la rappresentazione strutturandola in un sistema implacabilmente coerente di segni scrulolosi. Poiche' le sue opere, anche se le stesse, sono rappresentate ogni volta con significati diversi a secondo del tempo, non si tratta soltanto di rivivere le opere, ma di metterle in scena in nuove versioni che hanno significati che interpretano i cambiamenti avvenuti. Questo e' anche il caso de I giganti della montagna. Nella prima regia di quest'opera, Strehler cerca di mettere in evidenza una concreta e generale storia umana attraverso il mito, e un messaggio che è al tempo stesso di disperazione e di fede nell'uomo. Un messaggio di perdono e di pietà. Pietà per tutti. Nella seconda regia, egli incarna, attraverso il vuoto dell'immobilita' e il silenzio, la vita della poesia. Cerca di rappresentare l'estremo degli effetti scenici attraverso la minima mobilita' in una scena immobile, e attraverso il massimo grido di dolore in una scena di silenzio. E anche i personaggi sono divisi in due diverse categorie. 'Gli scalognati', che creano 'teatro puro' non per un pubblico ma per puro giuoco, e 'la compagnia dei comici', che crea 'teatro rappresentato' che implica la possibilita' dell'interprete condizionato dai rischi, dagli errori di valutazione e d'interpretazione e che resta legato ad una realta' concreta. Attraverso questo contrasto egli vuole esprimere "il timore che nonostante tanta "rivoluzione" giovanile intorno, il cammino della societa' degli uomini verso l'abbandono di alti ideali e valori, fosse accelerato e quasi ineluttabile". Nella terza regia, i due mondi si incontrano in uno spazio dove realta' e sogno si confondono. Non sono piu' contrapposti. E' come "una tragica contestazione che i Giganti hanno vinto e che ci hanno, consapevoli o inconsapevoli, travolti, che non siamo piu gli stessi, che stiamo precipitando". Ma egli non dispera, benche' rappresenti la condizione tragica, dice al pubblico di "comunicare in silenzio la reciprocita' delle sconfitte. al di la' delle parole che non esistono".

Il problema meridionale attraverso Sicila come metafora di Leonardo Sciascia (레오나르도 샤샤의 『메타포로서의 시칠리아』를 통해서 본 이탈리아 남부문제)

  • Ju, Hyo-Suk
    • Lettere Italiane
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    • no.37
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    • pp.177-209
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    • 2012
  • La Sicilia è una terra, difficile da governare perché è difficile da capire nella natura dei suoi abitanti, contraditoria ed estrema. In questa ricerca si cerca di comprendere la Sicilia, i suoi problemi e i problemii meridionali attraverso maggiormente 『Sicila come metafora』 di Leonardo Sciascia. La Sicilia, come sfondo, ci viene presentata nell' opera sciasciana, in un palcosenico sul quale le virtù del popolo siciliano si pervertono e tutte le loro qualità divengono radice di opposti effetti. Prima di iniziare di capirne va cercato la sua storia: senza considerare la storia non si puo e non si deve riflettere le situazioni attuali nè i problemi. Si può affermare che l'insicurezza è la componente primaria della storia siciliana, la quale regola e condiziona il proprio modo di essere, la visione di vita e dell'ambiente. È interessante studiare la propria storia di Sicilia e si fa cominciare a capirne gradualmente: uno degli elementi della realtà siciliana che ricorre spesso è la mafia, e anche il costume, le donne. Sciascia citta nel 『Il cavaliere e la morte』 che la sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini. È talmente assurdo da capire ma questa è la Sicilia. Raggiungendo una definizione della natura dei siciliani con i testi di Sciascia, si potrebbe reppresentare la sicilianità o sicilitudine. Sapendo cos'è e come è la sicilianità capire la Sicilia significa per un siciliano capire se stesso. E poi si puo riflettere meglio dei problemi storici e attuali dell'Italia del Sud, di mafia, dei costumi e delle vittime in quella societa cio'è delle donne. Così il termine sicilianità caratterizza quell'insieme dei caratteri attribuiti all'uomo di Sicilia, tipici cioè del siciliano, definiti anche sicilitudine. E nel scritto Sciascia affermò che la Sicilia è in una situazione molto complicata e disperata. Ora si potrebbe capirlo anche chi sta fuori di quel luogo cosi si potrebbe cercare anche di rimettere in ordine delle cose e di risolverne finalmente.

Il riassunto Aspetto di ricomparsa e maniera d'essere di gli altri e il soggetto -sulla letteratura italiana della migrazione- (주체와 타자의 존재방식과 재현 양상 -이탈리아 이주문학을 중심으로-)

  • Kim, Hee-Jeong
    • Lettere Italiane
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    • no.32
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    • pp.23-48
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    • 2011
  • Se siamo d'accordo la definizione di Deleuze e Guattari che la letteratura minore è la letteratura che costruisce una minoranza dentro la lingua maggiore, le scritture italofoniche sono la traduzione in pratica di un concetto della letteratura minore che fornisce modelli sostitutivi di espressione. Questa minoranza di bilingue, o più precisamente, multilingue autori e pratiche, acquisisce uno spazio dentro della cultura e la lingua italiana, che di conseguenza sono entrambi deterritorializzati. Lo stanziamento di italiano come lingua in cui sono scritti i testi italofonici richiede una pratica influenza linguistica e culturale. Questa ibridazione linguistica e letteraria riverbera la pluralità sociale presente nella moderna Italia, dove oltre un milione di immigrati provenienti da tutto il mondo vivono oggi. Questo collegamento tra il letterario e il sociale si diffonde il senso di deterritorializzazione linguistica per definire personificazioni di 'otherness', sia per i corpi degli immigrati stessi sia per la politica. I testi italofonici rapresentano contemporaneamente l'individuo e il collettivo, cioè, l'esperienza individuale e la vita delle comunità di immigrati.

Applicability of abrasive waterjet cutting to irradiated graphite decommissioning

  • Francesco Perotti ;Eros Mossini ;Elena Macerata;Massimiliano Annoni ;Michele Monno
    • Nuclear Engineering and Technology
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    • v.55 no.7
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    • pp.2356-2365
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    • 2023
  • Characterization, dismantling and pre-disposal management of irradiated graphite (i-graphite) have an important role in safe decommissioning of several nuclear facilities which used this material as moderator and reflector. In addition to common radiation protection issues, easily volatizing long-lived radionuclides and stored Wigner energy could be released during imprudent retrieval and processing of i-graphite. With this regard, among all cutting technologies, abrasive waterjet (AWJ) can successfully achieve all of the thermo-mechanical and radiation protection objectives. In this work, factorial experiments were designed and systematically conducted to characterize the AWJ processing parameters and the machining capability. Moreover, the limitation of dust production and secondary waste generation has been addressed since they are important aspects for radiation protection and radioactive waste management. The promising results obtained on non-irradiated nuclear graphite blocks demonstrate the applicability of AWJ as a valid technology for optimizing the retrieval, storage, and disposal of such radioactive waste. These activities would benefit from the points of view of safety, management, and costs.

Studio sulla satira in Mistero Buffo - Ricerca della restaurazione della dignità degli uomini attraverso la satira sulla classe dominante e il mondo corroto della Cristianità - (다리오 포의 『미스테로 부포Mistero Buffo』에 나타난 풍자성 연구 -지배층과 기독교세계 풍자를 통한 인간의 존엄성 회복 추구-)

  • Jang, Ji-Yoen
    • Lettere Italiane
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    • no.26
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    • pp.175-231
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    • 2009
  • Questa tesi tratta di due aspetti. Primo, i giullari erano coloro che hanno fatto la satira sulle contraddizioni della societa medievale quasisempre da soli. Gli oggetti della satira erano in gran parte la classe dominate e gli ecclesiastici. Particolarmente chi governa, opprime e sfrutta il popolo come i padroni, i ricchi, gli aristocratici, i mercanti, i re, i sindaci, i militari, e chi rappresenta i sovrani come il papa, i vescovi, e i cardinali. Anche la satira del Fo moderno si rivolge contro gli stessi. Perché anche se il tempo passa, la situazione non è quasi cambiata. Quei soggetti fanno azioni ipocrite in un ambito schematico e dogmatico, e non fanno conoscere al popolo la loro situazione d'inuguaglianza. Perciò Fo ritiene che la situazione disperata del popolo è la stessa, sia nel medievo sia oggi. Secondo, voglio fare vedere che i giullari fanno la satira pungente della classe dominante, e degli ecclesiastici ma non rinnegano la cristianità. E anche gli estremisti che talvolta erano i monaci diventati giullari, dicono che se vogliamo dare dignità alla Chiesa di Cristo dobbiamo distruggere la Chiesa. E per distruggere la Chiesa dobbiamo distruggere chi la governa, il papa, i vescovi, e i cardinali. Ma anche loro, in quel caso, non rinnegano la cristianità in sè stessa. Poiché Dio (il Padreterno) rappresenta i padroni e i sovrani è odiato, mentre e' sempre amato Gesù Cristo da tutti i giullari, gli estremisti e anche il popolo, ché egli è Dio che viene sulla terra a cercar di ridare la primavera agli uomini e si sacrifica come Dioniso. E soprattutto è considerato come il simbolo della resistenza contro la inugualglianza, e dell'amore e della dignità fondamentale degli uomini. Nei nove testi di Mistero Buffo, i giullari e Fo considerano sempre molto importante la dignità degli uomini. E Cristo è il simbolo di questa dignità. Così i testi in Mistero Buffo hanno sempre una forte connotazione, non sono soltanto una satira sulla classe dominante e gli ecclesiastici ma contengono anche in definitiva la volontà di ricercare la restaurazione della dignità degli uomini e dello spirito di Cristo.

Hydrothermal Synthesis, Crystal Structures and Properties of Zinc(II) Di-nuclear Complex and Copper(I) Coordination Polymer Based on Building Block 2-Phenyl-4,6-di(pyridin-2-yl)pyrimidine

  • Zhao, Pusu;Jing, Wang;Jing, Long;Jian, Fangfang;Li, Yufeng
    • Bulletin of the Korean Chemical Society
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    • v.34 no.12
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    • pp.3743-3748
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    • 2013
  • A tetradentate ligand of 2-phenyl-4,6-di(pyridin-2-yl)pyrimidine (L) has been synthesized and its complexes with $ZnI_2$ and CuI have been obtained by hydrothermal method. single crystal X-ray diffraction analysis indicates that ligand L coordinates with Zn(II) ions to form a simple four-coordinate di-nuclear complex, while the complexation of L with Cu(I) constructs a one-dimensional chain polymer. The existence of $I^-$ ion hampers the L to assemble grid-type complexes with Zn(II) and Cu(I). Fluorescence spectra show that the L emits blue fluorescence while its Cu(I) polymer decrease the fluorescence intensity and Zn(II) complex quenches the fluorescence.

L'identità e l'ibridità oltre il confine della Mitteleuropa danubiana in Danubio di Claudio Magris (클라우디오 마그리스의 『다뉴브강』에 나타난 다뉴브강 중부유럽의 탈경계적인 정체성과 혼종성)

  • Lee, Seung Su
    • Lettere Italiane
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    • no.36
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    • pp.73-97
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    • 2012
  • Danubio è un 'diario di viaggio' dalle sorgenti del fiume fino al Mare Nero, attraverso città importantissime o paesi, ampi paesaggi, popoli, costumi, letterature e lingue diverse. Un itinerario fra romanzo e saggio che racconta la cultura come esperienza esistenziale e ricostruisce a mosaico le civiltà di Mitteleuropa rintracciandone il profilo nei segni della grande storia e nelle effimere tracce della vita quotidiana. L'idea di Mitteleuropa nasce a meta dell'Ottocento per indicare un spazio politico e soprattutto economico egemonizzato dai tedeschi e dagli ungheresi, che piu tardi diventa il simbolo di programmi nazionalisti tedeschi e che poi diventa una dimensione sovranazionale, qualcoca di comune e sottostante a tutte le diverse nazionalità e culture di tante realtà diverse. La Mitteleuropa 'hinternazionale', oggi idealizzata quale armonia di popoli diversi, è stata una realtà dell'impero absburgico, nella sua ultima stagione, una tolleranzte convivenza comprensibiilmente rimpianta dopo la sua fine, anche per il confronto con la barbarie totalitaria che le è succeduta, fra le due guerre mondiali, nello spazio danubiano. L'arte absburgica di governo non vuole imporre una rigida unità ai vari popoli, bensi lasciarli sussistere e convivere nella loro eterogeneità. Secondo Claudio Magris, il Danubio è il simbolo della frontiera, perché il Danubio è un fiume che passa attraverso tante frontiere, è quindi simbolo della necessità e della difficoltà di attraversare frontiere, non soltanto nazionali, politiche, sociali, ma anche psicologiche, culturali, religiose. La nostra identità è sempre fragile e noi dobbiamo accettare questa fragilità, poiché mutiamo nel tempo. L'identità fatta di mescolanze, di sottrazioni e di elisioni non fosse soltanto il destino degli epigoni danubiani, bensì una condizione storica generale, l'esistenza di ogni individuo. Magris dice che siccome nessun popolo, nessuna cultra come nessun individuo sono privi di colpe storiche, rendersi impietosamente conto dei difetti e delle oscurità di tutti, e di se stessi, può essere una proficua premessa di convivenza civile e tollerante. Magris dice che la letteratura è di perse stessa una frontiera, una soglia, una zona sul limitare e insegna a varcare i limiti, ma consiste nel tracciare dei limiti, senza i quali non puo esistere e nemmeno la tensione a superarli per raggiungere qualcosa di piu alto e di piú umano.

L'idea dell'umanità nuova nelle tragedie Saul e Mirra di Alfieri (알피에리의 비극 『사울Saul』과 『미라Mirra』에 나타난 새로운 인간의 이상)

  • Jang, Ji Yeon
    • Lettere Italiane
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    • no.36
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    • pp.125-150
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    • 2012
  • Vittorio Alfieri fu celebrato dagli uomini del Risorgimento come "l'iniziatore ed il padre della rinascita" e il creatore della coscienza nazionale. Per questo è lodato da Foscolo, Manzoni, Leopardi, Mazzini, Gioberti, Oriani, Carducci. Ma insieme con i suoi meriti politici, anche i valori artistici delle sue opere non debbono essere dimenticati. Anche sul pensiero e sull'opera dell'Alfieri influirono le ideologie tipiche del secondo Settecento, l'Illuminismo e il nascente Romanticismo, in lui intrecciandosi e scontrandosi ad un tempo. Il suo interesse per lo studio dell'uomo, per la concezione meccanicistica del mondo, la lontananza dalla religione per l'assoluta libertà e l'avversione verso il dispotismo, collegano Alfieri alla dottrina illuminista. I temi letterari illuministici, volti a chiarificare le coscienze e ad apportare il progresso sociale e civile, sono affrontati dal poeta non in modo distaccato, ma con l'emotività e le inquietudini del pensiero romantico. Ma i letterati romantici dell'Ottocento furono piuttosto ostili all'opera dell'Alfieri, accusandola di astratezza, di lontananza dagli interessi e dalla realtà della vita moderna e di assenza di senso storico. Invece nei primi anni del Novecento, Croce lo presenta come iniziatore della nuova letteratura italiana, con la quale egli avrebbe in comune l'individualismo, la passionalità, l'amore per la solitudine, la malinconia. Anche se gli manca l'ansia religiosa sul fine e il valore della vita e l'interessamento per la storia, ecc., secondo il Croce si può definire un protoromantico. Nelle sue opere ci sono, sotto l'aspetto dell'Illuminismo l'odio istintivo contro la tirannide e l'amore per la libertà, e sotto quello protoromantico esplode l'urto violento di sentimenti e passioni e l'esaltazione della morte eroica dei protagonisti. E anche Saul e Mirra descrivono l'idea dell'umanità eroica che muore dopo una lunga vicenda di miseria e di abbiezione. L'idea dell'umanità nuova in Saul e Mirra è l'idea degli uomini nuovi che egli desiderava.